Alluvione - Dal 3 novembre e fino alla sera del 5 novembre ci fu una pioggia continua; ed il massimo si ebbe nel pomeriggio del 4 novembre. Il fiume Irno non resse alla pioggia. Molti alberi caduti, trascinati dalla corrente bloccarono come un tappo il ponte posto in via Nicola Fiore a Fratte. Il fiume straripò e l'acqua inondò il centro di Fratte e tutte le zone intorno. La foce del fiume Irno ed ache gli altri viadotti, soprattutto quello che consente il collegamento di via Eugenio Caterina e Via Nizza con Via Irno rendendolo assolutamente impraticabile. L’acqua straripò invadendo via Irno in direzione mare allagando le costruzioni. Anche l’acqua della foce dell’Irno si riversò sulla strada e la invase fino a Piazza Ferrovia e fino ad oltre il cementificio. Il fiume Irno straripò a Fratte riversandosi tramite via Nicola Pepe nella piazza Galdi ed in via Cristoforo Capone, via Mario Pagano, via Fabio Filzi ritornado nell'alveo tramite via Fabio Filzi e via M. Pagano. Dal lato via Federico Wenner allagò tutto. La strada verso Baronissi fu interrota e spaccata lungo il muro di confine con le MCM *. L’alluvione del 1966 è entrata a far parte dei ricordi meno drammatici della popolazione; non c’erano stati né morti e nè feriti e la Città ritorno ai suoi ritmi in buona parte già nella mattinata del 5 novembre anche se la pioggia battente, ma meno intensa, continuò fino a sera.
* MCM Imprenditori svizzeri (Wonwiller e in seguito Wenner) decisero di impiantare una filanda nel 1824, e che poi divenne Aselmeyer Pfister & C. (1883), una delle più prestigiose rappresentanti dell'industria cotoniera italiana e poi acquisita dalla M.C.M. (Manifatture Cotoniere Meridionali).
Flood - From November 3rd until the evening of November 5th there was a continuous rain; and the maximum was in the afternoon of November 4th. The Irno river did not stand up to the rain. Many fallen trees, dragged by the current blocked like a stopper the bridge located in via Nicola Fiore in Fratte. The river overflowed and water flooded the center of Fratte and all the areas around it. The mouth of the Irno river and also the other viaducts, especially the one that allows the connection of via Eugenio Caterina and Via Nizza with Via Irno making it absolutely impractical. The water overflowed, invading via Irno towards the sea, flooding the buildings. The water from the mouth of the Irno also spilled onto the road and invaded it as far as Piazza Ferrovia and beyond the cement factory. The Irno river overflowed in Fratte, pouring through via Nicola Pepe into piazza Galdi and via Cristoforo Capone, via Mario Pagano, via Fabio Filzi and returning to the riverbed via via Fabio Filzi and via M. Pagano. From the Via Federico side, Wenner flooded everything. The road to Baronissi was interrupted and split along the border wall with the MCM *. The flood of 1966 became part of the less dramatic memories of the population; there had been no deaths and no injuries and the City returned to its rhythms for the most part already on the morning of November 5, although the pouring rain, but less intense, continued until the evening.
* MCM Swiss Entrepreneurs (Wonwiller and further Wenner) decided to implant a spinning mill in 1824, and which then became Aselmeyer Pfister & C. (1883), one of the most important representatives of the Italian cotton and then acquired by M.C.M. (Southern Cotton Manufacturers).
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